venerdì 18 luglio 2014

SCRITTURE GRAFOLOGICHE



Scritture  fondamentali  

La Scienza grafologica, pur avendo fatto notevoli progressi, non gode ancora di vera considerazione e rispetto. Troppo spesso i giudizi sono sbrigativi e sommari, perché di solito la materia è conosciuta in modo piuttosto generico e approssimativo 150/7.
Lo spagnolo Joaquin Alegret si mostra rammaricato per la difformità delle varie Grafologie sparse nel mondo e si augura che tutti i grafologi s’impegnino a stabilire un sistema unico per l’interpretazione della scrittura, altrimenti non si potrà mai parlare di Grafologia scientifica 152/5.
L’apporto dell’elemento matematico è certamente un momento indispensabile per la scientificità e universalità della grafologia. Come la matematica serve indiscriminatamente a tutte le scienze, così le ricerche scientifiche con il metodo matematico servono in tutte le variazioni della Grafologia morettiana 49/74 e spostano il campo d’azione verso altre Grafologie straniere.
La realtà grafologica, in Italia e all’estero, è molto diversificata, sia come impostazione teoretica, sia come sperimentazione didattica. Le varie esperienze, sorte isolatamente e reciprocamente ignorate, come quelle di Crepieux, Klages, Pulver e Moretti, hanno sempre cercato una dimensione interdisciplinare e un’interpretazione uniforme, senza mai riuscirvi. Quello che distingue le diverse scuole è il supporto filosofico e non la base grafologica delle varie teorie. La nomenclatura delle scritture, la loro classificazione e il loro significato, eccettuato qualche sfumatura interpretativa, sono ovunque le stesse 81/21.
La definizione e la misurazione di grandezze non facilmente definibili, la valutazione e la ponderazione dei risultati ottenuti, sono tutti risultati della matematizzazione grafologica che, con semplici formule, ricavate dalle progressioni morettiane, è riuscita a calcolare, interpretare e confrontare qualità e quantità di fenomeni fisiologici materializzati in una grafia. La Grafologia matematica, con le sue formule asettiche, ha uniformato un mondo estremamente variegato.
La scrittura è formata da tanti piccolissimi tratti dello strumento scrivente guidato dalla mano e dal cervello che la comanda. Ogni tratto deriva da una successione di scosse muscolari della durata di almeno quattro centesimi di secondo 20/38. La sommatoria di tutte le scosse muscolari lascia una traccia sulla carta che permane nel tempo ed è trasportabile nello spazio. La scoperta di determinate caratteristiche presenti nella grafia ha individuato l’elemento essenziale unitario della grafologia: la Scrittura grafologica.
La Scrittura grafologica è l’elemento unitario di studio e di ricerca della grafologia. Fanno parte della Scrittura grafologica anche i Segni grafologici francesi e i Ricci morettiani. I Segni grafologici sono dei tratti talmente singolari e ripetitivi da essere immediatamente individuati e, in molti casi, direttamente denominati. I Ricci morettiani sono dei tratti grafici che non esistono nella scrittura corrente, ma la mano, guidata dal cervello, non può fare a meno di tracciarli.
Constatato che la Grafologia ha sofferto lunghissimi anni di sacrifici e di ricerche, di incredulità, apatie e resistenze, sia in Italia che all’estero, e che ogni opera nuova trovava il modo di cambiare, incrementare e aggiungere un’enorme quantità di materiali e di osservazioni, è stato necessario, per tutti gli studiosi, mettere ordine alle nuove scoperte e al materiale raccolto. La prima indicazione, forse la più spontanea, è l’ordine alfabetico delle Scritture grafologiche. Il sistema non è soddisfacente, ma permette di avere delle indicazioni per lo studio e la ricerca. Un altro metodo molto utilizzato è quello di dare la priorità alle Scritture grafologiche di maggior rilevanza e lasciare in fondo quelle di scarso valore, ma questo sistema non soddisfa alcun ordine logico.






La Grafologia matematica ponderata, con un profondo ragionamento statistico delle tabelle a doppia entrata, compie una partizione in tre raggruppamenti a sette tetradi.     
Dato che le Scritture grafologiche sono molto numerose, sia in Italia che all’estero, e di queste molte sono sinonimi, affini o comunque similari, mentre altre sono veramente importanti, occorre fare una netta distinzione tra scritture fondamentali e scritture particolari.
Le Scritture grafologiche fondamentali  hanno, per aspetti strutturali ed espressivi, una
diretta specificità nel calcolo e nella definizione della personalità 45/1.
Le Scritture grafologiche particolari sono molto più complesse ed elaborate e servono a
                               definire la personalità con sfumature tutt’altro che marginali 45/3.
Le ottantaquattro Scritture grafologiche fondamentali e particolari, stando alla concezione morettiana 1/385, sono raggruppate in tre categorie: lettera, parola, rigo.
Le Scritture grafologiche concernenti la lettera studiano l’idea, le facoltà ricettive, la
                              potenziale apertura della mente e la profonda intellettività 16/102.
Le Scritture grafologiche concernenti la parola studiano la tendenza a relazionarsi con gli altri nella piccola collettività abituale di tutti i giorni 16/33.
Le Scritture grafologiche concernenti il rigo studiano il pensiero di senso compiuto e il
                              ragionamento complesso concatenato rivolto all’intera società 16/102.
Le tre categorie sono suddivise, a loro volta, in sette righe a quattro colonne o tetradi, sia per le Scritture grafologiche fondamentali, sia per le Scritture particolari. La schematizzazione in tetradi offre molti vantaggi, specialmente didattici, perché toglie quel disorientamento che può verificarsi di fronte ad un’elencazione eterogenea di una moltitudine di Scritture grafologiche.
La nomenclatura utilizzata per indicare le varie scritture è presa dalle diverse realtà, sia italiane che straniere, però con l’accorgimento fonico del termine per imprimere un carattere di concretezza. L’assonanza fonica intende dare un’immagine adeguata all’oggetto di studio 72/XVII.
Ogni Scrittura grafologica è stata il frutto di faticose e progressive scoperte dovute al persistente lavoro di ricerca e di verifica di molti ricercatori. Capiscuola e allievi, famosi e sconosciuti hanno dedicato molto del loro tempo allo studio della Grafologia. Per non trascurare questi e non dimenticare gli altri, non si può lasciar dormire tra le pagine delle diverse opere contenuti, precisazioni e applicazioni che, con il loro contributo, hanno consentito di portare l’analisi grafologica a vere finezze 16/19.
La Grafologia matematica scompone la definizione di una Scrittura grafologica in quattro punti: definizione sintetica, definizione fisiologica, definizione matematica e formula di calcolo.  
La Grafologia matematica non discrimina le varie tipologie grafologiche presenti in molti Paesi, anzi esse sono valorizzate nelle definizioni, come una grande ricchezza grafologica. La definizione di una Scrittura grafologica indica una sola tendenza, espressa da due caratteristiche qualitative: la prima è relativa alla normalità più comune, la seconda, molto più grave, si riferisce a graduazioni più elevate. La stessa tendenza non può essere relativa a due scritture; se così fosse, una deve essere eliminata. Una Scrittura grafologica potrà significare tendenze disparate solo se tirata e congiunta con altre, o meglio, può essere affievolita, assorbita, accentuata dalle congiunzioni con altre Scritture grafologiche 1/31.
La parte introduttiva e il calcolo delle graduazioni delle Scritture grafologiche non sono assolutamente sufficienti per illustrare il valore e la profondità dell’argomento, che dovrà essere ampliato sia nel contesto dell’intelletto e del sentimento, sia nella prospettiva delle tendenze e attitudini. Il Moretti osserva che non bisogna confondere la tendenza con l’atto, perché ci sono di mezzo la libertà umana, la volontà, l’educazione ricevuta, la maggiore o minore perspicacia nel giudicare se, in quel momento, sia il caso di applicare l’atto o astenersi. La natura umana è composta d’istinto, intelletto e volontà, e può scegliere ed eleggere e modellarsi secondo che lo chiarisca l’intelletto e lo determini la volontà 1/46.

 

 




SCRITTURE  GRAFOLOGICHE



  Scritture  particolari  

Moretti è un pioniere e nel suo campo è uno scopritore. La sua grafologia non gli è piovuta dal cielo, ma l’ha sofferta per lunghissimi anni. Il lavoro del pioniere, come scrive Jung, avanza inciampando attraverso terreni sconosciuti, rimane ingannato dall’analogia, perde continuamente il proprio filo di Arianna, è sopraffatto da nuove impressioni e possibilità e, ciò che è peggio, conosce sempre solo dopo quello che avrebbe dovuto conoscere prima 85/1.
La seconda generazione ha il vantaggio di godere di una certa prospettiva, conosce determinati rilievi e, soprattutto, conosce quel che bisogna sapere in precedenza. Con l’aiuto di questo bagaglio di conoscenze, il rappresentante della seconda generazione può collegare elementi tra loro distanti, risolvere problemi intricati e dare una descrizione coerente di tutto quel terreno della cui estensione il pioniere è giunto a cogliere l’insieme con il proprio sguardo solo al termine dell’opera della sua vita 85/1. Il pioniere, in genere, apre solo una strada; spetta a chi segue spianarla, correggerne alcuni punti del tracciato, ampliarla e diramarla 16/17.
Il Moretti ha fatto continuamente delle nuove scoperte, ma non ha mai voluto inserirle nel suo “Trattato”, perché questo doveva rimanere intatto, doveva essere la grafologia fondamentale per definire l’individualità dello scrivente 85/2. Le nuove scoperte, ampiamente utilizzate nelle opere minori e nelle analisi grafologiche, non potevano essere lasciate in una specie di dimenticatoio, ma dovevano essere messe in piena luce e collocate pienamente a livello di Scritture grafologiche. Spetta alla seconda generazione raccogliere tutto il materiale disponibile, collocarlo nella giusta dimensione, aggiungere le nuove scoperte e coordinare il tutto in un sistema più coerente 85/3.
Il problema del numero delle Scritture grafologiche è irrilevante e secondario, sia perché il sistema morettiano è fondamentalmente aperto e quindi potenzialmente arricchibile 36/44, sia perché le scoperte di numerosi studiosi stranieri non possono essere tralasciate, ma valorizzate nella loro giusta misura come patrimonio comune. È una grande ricchezza di conoscenze che consente di affinare maggiormente la diagnosi della personalità 143/13.
È avvenuto che mentre il Moretti dettava qualche pagina di un'opera nuova o un'analisi grafologica, Luisetto gli faceva notare l’uso improprio di un termine non corrispondente a quelli codificati nel “Trattato”. Moretti, al richiamo, rettificava puntualmente con la terminologia formalizzata. Questo induce a pensare che nella spontaneità del suo lavoro, Moretti utilizzasse il termine più appropriato in quel contesto, probabilmente affine alla terminologia formale, sia come sinonimo, sia come sottospecie, sia come combinazione operativa. Il fenomeno è certamente complesso e sfuggevole, ma valorizzando gli stimoli utili e omettendo le note irrilevanti o non chiaramente precisabili, consente delle analisi più particolareggiate e attente 58/31.
Il bacino delle Scritture grafologiche particolari è molto ampio, sia nella letteratura italiana sia nella letteratura straniera 80/168. Molte scritture sono similari, ripetitive, equivalenti e quasi intercambiabili tra loro, mentre altre sono proprio nuove scoperte che non si possono trascurare.
Le Scritture grafologiche particolari, per la loro speciale peculiarità, non sono di facile elaborazione 29/38  e non possono essere definite in modo appropriato da una semplice formula matematica. È per questo motivo che sono sempre affiliate a una Scrittura grafologica fondamentale.
Le Scritture grafologiche particolari, quando si presentano, sono sempre incidenti, a volte sono rinforzanti, altre volte sono attenuanti; in molti casi sono talmente determinanti da sostituire le corrispondenti Scritture grafologiche fondamentali.





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I raggruppamenti delle Scritture grafologiche particolari rispecchiano pienamente i tre raggruppamenti di sette tetradi delle Scritture grafologiche fondamentali.
Lettera: calibro, forma, aste, pressione, leggibilità, risvolti, angoli.
Parola: distanze, convergenze, impulsi, tratti, contrazioni, ricci frenanti, ricci ornamentali.
Rigo: spazi, pendenze, spessori, altezze, decorazioni, movimenti, inclinazioni. 
Le caratteristiche qualitative, le norme fisiologiche e le tecniche di calcolo sono molto variabili, perché risentono della mano dello scopritore e delle relative esperienze accumulate. Le Scritture grafologiche particolari riversano tutta la loro potenzialità sulle Scritture grafologiche fondamentali, per cui la metodologia del calcolo grafologico non cambia. È sufficiente cambiare le caratteristiche qualitative quando occorre. Anche le Scritture grafologiche particolari, di grado sottomedio, non hanno la forza necessaria per alterare o combinarsi con altre Scritture.
Indubbiamente gli eccessi rivelano una fissità che diventa spesso indice di tensione, ma all’opposto il vistoso variare delle diverse caratteristiche grafiche diventa espressione di alterazione della personalità. La Scrittura con una grande variabilità rende difficile l’analisi e, in questi casi, la media aritmetica può salvare il risultato. Molto più facile è l’analisi della Scrittura omogenea. Il termine omogeneo sta a indicare che la grafia è molto uniforme, non ha manifestazioni eccedenti e le graduazioni delle scritture grafologiche, relative all’omogeneità, sono poco differenziate.
Le principali tipologie di omogeneità riguardano il ritmo, la pressione, l’inclinazione, il calibro, le larghezze, la tensione, l’accuratezza, la direzione 144/23. L’omogeneità non può essere definita una Scrittura grafologica, perché è una proprietà applicabile a tutte le Scritture 58/31.
Una proposizione, elaborata con un ragionamento logico matematico, è vera quando è riconducibile a premesse teoriche ammesse come vere. Non avendo la verità assoluta, è sufficiente, per l’analisi grafologica, la certezza statistica: tutti i casi favorevoli su almeno centomila casi possibili. Le analisi grafologiche, solo di Moretti, hanno superato i duecentocinquantamila casi di esperienze e non hanno mai fallito 1/3, per cui le premesse teoriche sono ammesse come vere 20/2. Se tutte le fasi del procedimento sono corrette, le conclusioni sono ineccepibili 17/45.   
L’apporto dell’elemento matematico, che ha dato successi indiscutibili a tutte le scienze, è certamente una componente indispensabile per la scientificità della Grafologia 22/74. Il progresso dell’elemento matematico definisce in modo oggettivo la singola personalità, senza l’assenso o la presenza del soggetto scrivente, e se la deduzione risponde alla verità, non rimane altro che affermarne la coerenza 22/76. La Grafologia matematica ponderata arriva a calcolare le graduazioni di Scritture grafologiche morettiane ed anche di quelle straniere, cosa che gli stessi scopritori stranieri non avrebbero mai pensato possibile.
La Grafologia matematica morettiana si presta molto bene alla realizzazione di un database, perché il metodo utilizza una serie di Scritture grafologiche già codificate e che possono essere agevolmente inserite in una banca dati specifica. Al grafologo spetta il compito insostituibile di riconoscerle, di attribuire loro il giusto valore e di promuovere le innumerevoli combinazioni, le risultanze del temperamento, le valenze dell’intelligenza, le valutazioni della personalità e delle tendenze e attitudini.
Il grafogramma è così complesso che in ogni parte del mondo si stanno affrontando studi e ricerche per l’interpretazione della grafia e ogni Scuola di grafologia cerca sempre di scoprire qualche cosa di nuovo, ma nemmeno questo spiega tutto il potere espressivo della grafia. Secondo Rivère, troppe cose della scrittura stanno ancora chiuse nello scrigno della nostra ignoranza 16/23. 
Finalmente, anche in Italia, si stanno muovendo i primi passi verso l’auspicato dialogo tra grafologi di diverse nazionalità. Alcuni studiosi hanno realizzato esperimenti interdisciplinari di vivo interesse, affinché la grafologia sia potenziata e ufficialmente riconosciuta in tutti i Paesi.
La Grafologia matematica ponderata, nella sua più ampia accettabilità, mette fine a tutta una serie di pregiudizi da cui ancora una certa cultura sembra contrassegnata 139/8.









Premettiamo il fatto fondamentale che dà origine alla seguente considerazione: nessun singolo elemento costitutivo della scrittura si ripete con matematica precisione. È nella natura stessa di ogni fenomeno biologico opporsi alla regola! Pertanto, il metodo di descrizione dovrà cercare di rilevare il margine di variazione degli elementi grafici e determinare i confini estremi tra i quali oscilla la variabile delle rispettive dimensioni. La grandezza media sarà considerata del tutto valida per caratterizzare ogni elemento della scrittura e farà lo stesso servizio di un numero esatto 86/32. 
L. Klages





Le grandi scuole europee, in modo completamente autonomo, si sono organizzate con una loro specifica organicità di metodo che, ancora oggi, costituiscono punti di riferimento obbligati. Pur nella consapevolezza della diversità dei metodi, avvertiamo la necessità, nell’interesse stesso della nostra scienza e del suo sviluppo, di una stringente collaborazione attiva tra le varie scuole, che dovranno cercare di arricchirsi mutualmente 112/11.
A.R. Guaitoli - A. Orlandi

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