Scritture fondamentali
La Scienza grafologica, pur avendo fatto
notevoli progressi, non gode ancora di vera considerazione e rispetto. Troppo
spesso i giudizi sono sbrigativi e sommari, perché di solito la materia è
conosciuta in modo piuttosto generico e approssimativo 150/7.
Lo spagnolo
Joaquin Alegret si mostra rammaricato per la difformità delle varie Grafologie sparse nel mondo e si augura
che tutti i grafologi s’impegnino a stabilire un sistema unico per
l’interpretazione della scrittura, altrimenti non si potrà mai parlare di Grafologia scientifica 152/5.
L’apporto
dell’elemento matematico è certamente un momento indispensabile per la
scientificità e universalità della grafologia. Come la matematica serve
indiscriminatamente a tutte le scienze, così le ricerche scientifiche con il
metodo matematico servono in tutte le variazioni della Grafologia morettiana 49/74 e spostano il campo d’azione
verso altre Grafologie straniere.
La realtà
grafologica, in Italia e all’estero, è molto diversificata, sia come
impostazione teoretica, sia come sperimentazione didattica. Le varie
esperienze, sorte isolatamente e reciprocamente ignorate, come quelle di
Crepieux, Klages, Pulver e Moretti, hanno sempre cercato una dimensione interdisciplinare
e un’interpretazione uniforme, senza mai riuscirvi. Quello che distingue le
diverse scuole è il supporto filosofico e non la base grafologica delle varie
teorie. La nomenclatura delle scritture, la loro classificazione e il loro
significato, eccettuato qualche sfumatura interpretativa, sono ovunque le
stesse 81/21.
La
definizione e la misurazione di grandezze non facilmente definibili, la
valutazione e la ponderazione dei risultati ottenuti, sono tutti risultati
della matematizzazione grafologica che, con semplici formule, ricavate dalle
progressioni morettiane, è riuscita a calcolare, interpretare e confrontare
qualità e quantità di fenomeni fisiologici materializzati in una grafia. La Grafologia matematica, con le sue
formule asettiche, ha uniformato un mondo estremamente variegato.
La scrittura
è formata da tanti piccolissimi tratti dello strumento scrivente guidato dalla
mano e dal cervello che la comanda. Ogni tratto deriva da una successione di
scosse muscolari della durata di almeno quattro centesimi di secondo 20/38.
La sommatoria di tutte le scosse muscolari lascia una traccia sulla carta che
permane nel tempo ed è trasportabile nello spazio. La scoperta di determinate
caratteristiche presenti nella grafia ha individuato l’elemento essenziale
unitario della grafologia: la Scrittura
grafologica.
La Scrittura grafologica è l’elemento
unitario di studio e di ricerca della grafologia. Fanno parte della Scrittura grafologica anche i Segni grafologici francesi e i Ricci morettiani. I Segni grafologici sono dei tratti
talmente singolari e ripetitivi da essere immediatamente individuati e, in
molti casi, direttamente denominati. I Ricci
morettiani sono dei tratti grafici che non esistono nella scrittura
corrente, ma la mano, guidata dal cervello, non può fare a meno di tracciarli.
Constatato
che la Grafologia ha sofferto
lunghissimi anni di sacrifici e di ricerche, di incredulità, apatie e
resistenze, sia in Italia che all’estero, e che ogni opera nuova trovava il
modo di cambiare, incrementare e aggiungere un’enorme quantità di materiali e
di osservazioni, è stato necessario, per tutti gli studiosi, mettere ordine
alle nuove scoperte e al materiale raccolto. La prima indicazione, forse la più
spontanea, è l’ordine alfabetico delle Scritture
grafologiche. Il sistema non è soddisfacente, ma permette di avere delle
indicazioni per lo studio e la ricerca. Un altro metodo molto utilizzato è
quello di dare la priorità alle Scritture
grafologiche di maggior rilevanza e lasciare in fondo quelle di scarso valore,
ma questo sistema non soddisfa alcun ordine logico.
La Grafologia matematica ponderata, con un
profondo ragionamento statistico delle tabelle a doppia entrata, compie una
partizione in tre raggruppamenti a sette tetradi.
Dato che le
Scritture grafologiche sono molto numerose, sia in Italia che all’estero, e di
queste molte sono sinonimi, affini o comunque similari, mentre altre sono
veramente importanti, occorre fare una netta distinzione tra scritture fondamentali e scritture particolari.
Le Scritture grafologiche fondamentali hanno, per aspetti strutturali ed espressivi,
una
diretta
specificità nel calcolo e nella definizione della personalità 45/1.
Le Scritture grafologiche particolari sono
molto più complesse ed elaborate e servono a
definire la
personalità con sfumature tutt’altro che marginali 45/3.
Le
ottantaquattro Scritture grafologiche
fondamentali e particolari, stando alla concezione morettiana 1/385,
sono raggruppate in tre categorie: lettera, parola, rigo.
Le Scritture grafologiche concernenti la
lettera studiano l’idea, le facoltà ricettive, la
potenziale
apertura della mente e la profonda intellettività 16/102.
Le Scritture grafologiche concernenti la parola studiano la tendenza a
relazionarsi con gli altri nella piccola collettività abituale di tutti i
giorni 16/33.
Le Scritture grafologiche concernenti il rigo
studiano il pensiero di senso compiuto e il
ragionamento
complesso concatenato rivolto all’intera società 16/102.
Le tre categorie sono suddivise, a loro
volta, in sette righe a quattro colonne
o tetradi, sia per le Scritture
grafologiche fondamentali, sia per le Scritture
particolari. La schematizzazione in tetradi offre molti vantaggi,
specialmente didattici, perché toglie quel disorientamento che può verificarsi
di fronte ad un’elencazione eterogenea di una moltitudine di Scritture grafologiche.
La
nomenclatura utilizzata per indicare le varie scritture è presa dalle diverse
realtà, sia italiane che straniere, però con l’accorgimento fonico del termine
per imprimere un carattere di concretezza. L’assonanza fonica intende dare
un’immagine adeguata all’oggetto di studio 72/XVII.
Ogni Scrittura grafologica è stata il frutto
di faticose e progressive scoperte dovute al persistente lavoro di ricerca e di
verifica di molti ricercatori. Capiscuola e allievi, famosi e sconosciuti hanno
dedicato molto del loro tempo allo studio della Grafologia. Per non trascurare
questi e non dimenticare gli altri, non si può lasciar dormire tra le pagine
delle diverse opere contenuti, precisazioni e applicazioni che, con il loro
contributo, hanno consentito di portare l’analisi grafologica a vere finezze 16/19.
La Grafologia matematica scompone la definizione
di una Scrittura grafologica in
quattro punti: definizione sintetica, definizione fisiologica, definizione
matematica e formula di calcolo.
La Grafologia matematica non discrimina le
varie tipologie grafologiche presenti in molti Paesi, anzi esse sono
valorizzate nelle definizioni, come una grande ricchezza grafologica. La
definizione di una Scrittura grafologica
indica una sola tendenza, espressa da due caratteristiche qualitative: la prima
è relativa alla normalità più comune, la seconda, molto più grave, si riferisce
a graduazioni più elevate. La stessa tendenza non può essere relativa a due
scritture; se così fosse, una deve essere eliminata. Una Scrittura grafologica potrà significare tendenze disparate solo se
tirata e congiunta con altre, o meglio, può essere affievolita, assorbita,
accentuata dalle congiunzioni con altre Scritture
grafologiche 1/31.
La parte
introduttiva e il calcolo delle graduazioni delle Scritture grafologiche non sono assolutamente sufficienti per
illustrare il valore e la profondità dell’argomento, che dovrà essere ampliato
sia nel contesto dell’intelletto e del sentimento, sia nella prospettiva delle
tendenze e attitudini. Il Moretti osserva che non bisogna confondere la
tendenza con l’atto, perché ci sono di mezzo la libertà umana, la volontà,
l’educazione ricevuta, la maggiore o minore perspicacia nel giudicare se, in
quel momento, sia il caso di applicare l’atto o astenersi. La natura umana è
composta d’istinto, intelletto e volontà, e può scegliere ed eleggere e
modellarsi secondo che lo chiarisca l’intelletto e lo determini la volontà 1/46.
SCRITTURE GRAFOLOGICHE
Scritture
particolari
Moretti è un
pioniere e nel suo campo è uno scopritore. La sua grafologia non gli è piovuta
dal cielo, ma l’ha sofferta per lunghissimi anni. Il lavoro del pioniere, come
scrive Jung, avanza inciampando attraverso terreni sconosciuti, rimane
ingannato dall’analogia, perde continuamente il proprio filo di Arianna, è
sopraffatto da nuove impressioni e possibilità e, ciò che è peggio, conosce
sempre solo dopo quello che avrebbe dovuto conoscere prima 85/1.
La seconda
generazione ha il vantaggio di godere di una certa prospettiva, conosce
determinati rilievi e, soprattutto, conosce quel che bisogna sapere in
precedenza. Con l’aiuto di questo bagaglio di conoscenze, il rappresentante
della seconda generazione può collegare elementi tra loro distanti, risolvere
problemi intricati e dare una descrizione coerente di tutto quel terreno della
cui estensione il pioniere è giunto a cogliere l’insieme con il proprio sguardo
solo al termine dell’opera della sua vita 85/1. Il pioniere, in
genere, apre solo una strada; spetta a chi segue spianarla, correggerne alcuni
punti del tracciato, ampliarla e diramarla 16/17.
Il Moretti ha
fatto continuamente delle nuove scoperte, ma non ha mai voluto inserirle nel
suo “Trattato”, perché questo doveva rimanere intatto, doveva essere la
grafologia fondamentale per definire l’individualità dello scrivente 85/2.
Le nuove scoperte, ampiamente utilizzate nelle opere minori e nelle analisi
grafologiche, non potevano essere lasciate in una specie di dimenticatoio, ma
dovevano essere messe in piena luce e collocate pienamente a livello di Scritture grafologiche. Spetta alla
seconda generazione raccogliere tutto il materiale disponibile, collocarlo
nella giusta dimensione, aggiungere le nuove scoperte e coordinare il tutto in
un sistema più coerente 85/3.
Il problema
del numero delle Scritture grafologiche
è irrilevante e secondario, sia perché il sistema morettiano è fondamentalmente
aperto e quindi potenzialmente arricchibile 36/44, sia perché le
scoperte di numerosi studiosi stranieri non possono essere tralasciate, ma
valorizzate nella loro giusta misura come patrimonio comune. È una grande
ricchezza di conoscenze che consente di affinare maggiormente la diagnosi della
personalità 143/13.
È avvenuto
che mentre il Moretti dettava qualche pagina di un'opera nuova o un'analisi
grafologica, Luisetto gli faceva notare l’uso improprio di un termine non
corrispondente a quelli codificati nel “Trattato”. Moretti, al richiamo,
rettificava puntualmente con la terminologia formalizzata. Questo induce a
pensare che nella spontaneità del suo lavoro, Moretti utilizzasse il termine
più appropriato in quel contesto, probabilmente affine alla terminologia
formale, sia come sinonimo, sia come sottospecie, sia come combinazione
operativa. Il fenomeno è certamente complesso e sfuggevole, ma valorizzando gli
stimoli utili e omettendo le note irrilevanti o non chiaramente precisabili,
consente delle analisi più particolareggiate e attente 58/31.
Il bacino
delle Scritture grafologiche particolari
è molto ampio, sia nella letteratura italiana sia nella letteratura straniera 80/168.
Molte scritture sono similari, ripetitive, equivalenti e quasi intercambiabili
tra loro, mentre altre sono proprio nuove scoperte che non si possono
trascurare.
Le Scritture grafologiche particolari, per
la loro speciale peculiarità, non sono di facile elaborazione 29/38 e non possono essere definite in modo
appropriato da una semplice formula matematica. È per questo motivo che sono
sempre affiliate a una Scrittura
grafologica fondamentale.
Le Scritture grafologiche particolari,
quando si presentano, sono sempre incidenti, a volte sono rinforzanti, altre
volte sono attenuanti; in molti casi sono talmente determinanti da sostituire
le corrispondenti Scritture grafologiche
fondamentali.
497
I
raggruppamenti delle Scritture
grafologiche particolari rispecchiano pienamente i tre raggruppamenti di
sette tetradi delle Scritture
grafologiche fondamentali.
Lettera: calibro, forma, aste, pressione, leggibilità,
risvolti, angoli.
Parola: distanze, convergenze, impulsi, tratti,
contrazioni, ricci frenanti, ricci ornamentali.
Rigo: spazi, pendenze, spessori, altezze, decorazioni,
movimenti, inclinazioni.
Le
caratteristiche qualitative, le norme fisiologiche e le tecniche di calcolo
sono molto variabili, perché risentono della mano dello scopritore e delle
relative esperienze accumulate. Le Scritture
grafologiche particolari riversano tutta la loro potenzialità sulle Scritture grafologiche fondamentali,
per cui la metodologia del calcolo grafologico non cambia. È sufficiente
cambiare le caratteristiche qualitative quando occorre. Anche le Scritture grafologiche particolari, di
grado sottomedio, non hanno la forza necessaria per alterare o combinarsi con
altre Scritture.
Indubbiamente
gli eccessi rivelano una fissità che diventa spesso indice di tensione, ma
all’opposto il vistoso variare delle diverse caratteristiche grafiche diventa
espressione di alterazione della personalità. La Scrittura con una grande variabilità rende difficile l’analisi e,
in questi casi, la media aritmetica può salvare il risultato. Molto più facile
è l’analisi della Scrittura omogenea.
Il termine omogeneo sta a indicare che la grafia è molto uniforme, non ha
manifestazioni eccedenti e le graduazioni delle scritture grafologiche,
relative all’omogeneità, sono poco differenziate.
Le principali
tipologie di omogeneità riguardano il ritmo, la pressione, l’inclinazione, il
calibro, le larghezze, la tensione, l’accuratezza, la direzione 144/23.
L’omogeneità non può essere definita una Scrittura
grafologica, perché è una proprietà applicabile a tutte le Scritture 58/31.
Una
proposizione, elaborata con un ragionamento logico matematico, è vera quando è
riconducibile a premesse teoriche ammesse come vere. Non avendo la verità
assoluta, è sufficiente, per l’analisi grafologica, la certezza statistica: tutti
i casi favorevoli su almeno centomila casi possibili. Le analisi grafologiche,
solo di Moretti, hanno superato i duecentocinquantamila casi di esperienze e
non hanno mai fallito 1/3, per cui le premesse teoriche sono ammesse
come vere 20/2. Se tutte le fasi del procedimento sono corrette, le
conclusioni sono ineccepibili 17/45.
L’apporto
dell’elemento matematico, che ha dato successi indiscutibili a tutte le
scienze, è certamente una componente indispensabile per la scientificità della Grafologia 22/74. Il
progresso dell’elemento matematico definisce in modo oggettivo la singola
personalità, senza l’assenso o la presenza del soggetto scrivente, e se la
deduzione risponde alla verità, non rimane altro che affermarne la coerenza 22/76.
La Grafologia matematica ponderata
arriva a calcolare le graduazioni di Scritture
grafologiche morettiane ed anche di quelle straniere, cosa che gli stessi scopritori stranieri non avrebbero
mai pensato possibile.
La Grafologia matematica morettiana si
presta molto bene alla realizzazione di un database, perché il metodo utilizza
una serie di Scritture grafologiche
già codificate e che possono essere agevolmente inserite in una banca dati
specifica. Al grafologo spetta il compito insostituibile di riconoscerle, di
attribuire loro il giusto valore e di promuovere le innumerevoli combinazioni,
le risultanze del temperamento, le valenze dell’intelligenza, le valutazioni
della personalità e delle tendenze e attitudini.
Il
grafogramma è così complesso che in ogni parte del mondo si stanno affrontando
studi e ricerche per l’interpretazione della grafia e ogni Scuola di grafologia cerca sempre di scoprire qualche cosa di
nuovo, ma nemmeno questo spiega tutto il potere espressivo della grafia.
Secondo Rivère, troppe cose della scrittura stanno ancora chiuse nello scrigno
della nostra ignoranza 16/23.
Finalmente,
anche in Italia, si stanno muovendo i primi passi verso l’auspicato dialogo tra
grafologi di diverse nazionalità. Alcuni studiosi hanno realizzato esperimenti
interdisciplinari di vivo interesse, affinché la grafologia sia potenziata e
ufficialmente riconosciuta in tutti i Paesi.
La Grafologia matematica ponderata, nella
sua più ampia accettabilità, mette fine a tutta una serie di pregiudizi da cui
ancora una certa cultura sembra contrassegnata 139/8.
Premettiamo il fatto fondamentale che dà origine alla
seguente considerazione: nessun singolo elemento costitutivo della scrittura si
ripete con matematica precisione. È nella natura stessa di ogni fenomeno
biologico opporsi alla regola! Pertanto, il metodo di descrizione dovrà cercare
di rilevare il margine di variazione degli elementi grafici e determinare i
confini estremi tra i quali oscilla la variabile delle rispettive dimensioni.
La grandezza media sarà considerata del tutto valida per caratterizzare ogni
elemento della scrittura e farà lo stesso servizio di un numero esatto 86/32.
L. Klages
Le grandi scuole europee, in modo completamente
autonomo, si sono organizzate con una loro specifica organicità di metodo che,
ancora oggi, costituiscono punti di riferimento obbligati. Pur nella
consapevolezza della diversità dei metodi, avvertiamo la necessità,
nell’interesse stesso della nostra scienza e del suo sviluppo, di una
stringente collaborazione attiva tra le varie scuole, che dovranno cercare di
arricchirsi mutualmente 112/11.
A.R. Guaitoli - A. Orlandi
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